La galleria di Base del Brennero: dalla progettazione al Tunnel Information Modeling (parte 2 di 2)

Introduzione

La Galleria di Base del Brennero è un’opera infrastrutturale di importanza strategica che collega diversi Paesi in Europa e che si colloca tra Austria e Italia. Parliamo, nel complesso, di quasi 230 km di gallerie da realizzare di cui, ad oggi, 80 km ad oggi sono già stati realizzati. Com’è facile immaginare, e come può essere visto dalla figura seguente, il sistema è complesso e prevede fermate d’emergenza ogni 20 km, accessi e molto altro.

Nella parte 1 di questo articolo abbiamo affrontato la sfida che questa grande opera di ingegneria pone, approfondendone la durabilità e l’utilizzo del rivestimento in conci.

Scelta della TBM

Nel nostro caso, nel cunicolo esplorativo, abbiamo utilizzato delle TBM aperte lato Austria, e delle TBM a doppio scudo, lato Italia.

Per le gallerie principali, quella che rimane nel tempo, quelle opere che poi ci serviranno anche in fase di passaggio dei treni, utilizziamo delle TBM: doppio scudo sul lato sinistro, single shell sul lato destro. 

Questa è la TBM che abbiamo chiamato Lilia: è partita nel 2023 e ad oggi ha scavato 1600 metri. Tutto questo con una programmazione, una valutazione e una modellazione non solo dell’ammasso, ma anche delle macchine fresatrici e degli effetti che l’ammasso può avere sulle macchine. 

Conci prefabbricati: rinforzo angolare

Noi tutti che operiamo nello scavo di galleria, sappiamo che ci sono dei punti deboli: angoli, spigoli, scelta della geometria, scelta delle armature. Tutto ciò viene già previsto e controllato. Per evitare complicazioni e trovare delle soluzioni innovative, abbiamo richiesto la messa in opera di rinforzi angolari in vetro-resina. Effetto: ci sono state delle sbeccature, può succedere, ma in questo caso hanno raggiunto esclusivamente la protezione, non le armature.

Per noi, in questo caso specifico, l’innovazione introdotta ha avuto un esito positivo. 

Sistema di monitoraggio con fibra ottica

Monitoriamo l’opera sia per le fasi di costruzione per migliorare l’avanzamento ma anche la fase di esercizio: l’impegno è cercare di trovare delle metodologie che durano il tempo che però non esistono di default. In questo caso stiamo testando un metodo di monitoraggio con fibra ottica: all’interno dei conci vengono posizionati delle fibre ottiche che in tempo reale permettono la lettura delle tensioni. 

Il Tunnel Information Model e il fabbisogno informativo 

Con questo Progetto andiamo a costruire un’opera infrastrutturale importante e nello stesso tempo vogliamo lasciare al futuro gestore anche un modello BIM, o meglio detto un Tunnel Information Modeling che faciliti la gestione e l’elaborazione dei dati. 

Insieme ai colleghi austriaci e italiani ci siamo focalizzati sul creare una soluzione unitaria che ci permettesse di capire quali dati volevamo avere a disposizione e quali informazioni ci servissero. Abbiamo deciso di inserire un set informativo basato su 2 principi: 

  1. Project Information Model per la fase realizzativa, quindi automaticamente, riprendiamo delle opere civili ogni lunghezza di getto, inizio e fine. Ci mettiamo tutte le informazioni necessarie durante il cantiere proprio per non perdere informazioni. 
  1. Modello transfrontaliero per realizzare un progetto unitario, che parla la stessa lingua pur essendo transfrontaliero. 
  1. La modellazione BIM: abbiamo deciso di suddividerlo in modelli globali, modelli tipologici che entrano in maggiore dettaglio e poi uniformarli. Ad oggi abbiamo più di 1000 modelli generati lato Italia-Austria, che uniamo, gli rendiamo partecipi per un modello unitario.

Quali sono i vantaggi? In questo modo possiamo progettare anche in modo diretto e rappresentare l’as-built di opere complesse come fermate di emergenza. Dal punto di vista di formato non vogliamo privilegiare né un produttore nè un altro ma come committenza cerchiamo di dare un inquadramento trasversale. Le immagini di seguito aiutano a comprendere la complessità dell’opera.